La cultura talayotica a Minorca 

Siamo ormai in primavera, e con l’arrivo del bel tempo torna la voglia di stare all’aria aperta, uscire dalla solita routine e dedicare del tempo a tutti quei programmi che hai lasciato per un altro momento.

Tutti conosciamo le acque cristalline e le paradisiache spiagge di Minorca. Tuttavia l’isola nasconde altri tesori storici e un gran patrimonio archeologico che ti permetteranno di viaggiare indietro nel tempo in un istante.

Grazie alla gran quantità di giacimenti presenti sull’isola (circa 1500 in soli 700 km2 di estensione) e per l’eccellente stato di conservazione degli stessi, molti esperti considerano Minorca come un vero e proprio museo all’aria aperta nel quale possiamo osservare taulas, navetas e talayots, i tre diversi tipi di costruzioni megalitiche delle Isole Baleari.

L’importanza dell’architettura talayotica di Minorca e la singolarità di questi giacimenti archeologici ha portato l’isola ad essere candidata come Patrimonio dell’Umanità presso l’UNESCO.

La cultura talayotica a Minorca

Da poco tempo l’isola sta cercando di avvicinare il turismo alla sua vita culturale rivendicando l’importanza della storia di Minorca.

È per questo motivo che la visita ai giacimenti talayotici di Minorca è una delle attività più sollecitate dai turisti, nazionali ed internazionali, che desiderano scoprire uno degli aspetti nascosti dell’isola.

La prima domanda che può sorgere è: cosa rende unica la cultura talayotica? La cosa eccezionale di questa cultura è che è esclusiva delle Isole Baleari, e più precisamente di Maiorca e Minorca.

I primi reperti archeologici che confermano la presenza umana sull’isola risalgono al 2100 a.C. (in corrispondenza con l’inizio dell’Età del Bronzo) e tutto il periodo storico che va da questo momento fino all’occupazione romana del 123 a.C. si considera la preistoria minorchina.

Grazie a queste costruzioni abbiamo potuto conoscere e osservare i modi di vita, le abitudini e addirittura la maniera di vedere il mondo degli abitanti dell’epoca. Quasi tutti gli archeologi son d’accordo nel descrivere i primi abitanti dell’isola come persone molto legate alla loro comunità.

Minorca pre-talayotica (2100-155 a.C.)

Le “navetas”

Anche se la questione si trova ancora in un’ampia fase d’investigazione, si crede che i primi abitanti di Minorca (e della vicina Maiorca) venissero dalla zona del Golfo del Leone, al sud della Francia.

In questo periodo archeologico conosciuto come pre-talayotico (2100-1500 a.C.) troviamo le prime “navetas”, grandi monumenti funebri che si trovano solo a Minorca e che, insieme alle “taulas”, rappresentano i reperti archeologici più interessanti e famosi dell’isola.

Le navetas, come ci indica il loro nome, erano costruzioni con forma di nave rovesciata ed erano monumenti funerari collettivi.

La costruzione più antica in tutta Europa, con più di 3000 anni di antichità, è la Naveta des Tudons, situata a circa 6 km da Ciutadella, sulla strada principale che attraversa l’isola. Le due navetas di Rafal Rubí sono ugualmente interessanti da visitare e si trovano tra Mahón ed Alaior.

Già dal XVII secolo i poeti e scrittori parlavano della Naveta Des Tudons nelle loro opere, meravigliati dalla grandezza della loro conservazione. Minorca diventa una vera e propria finestra al passato accessibile a tutti.

Minorca talayotica (1550-123 a.C.)

Cos’è un talayot?

I talayot di Minorca sono costruzioni megalitiche composte da blocchi di pietra sovrapposti a forma di torre. Per questo motivo, molti archeologi credono che servissero come torri di controllo e vigilanza (“atalayas” in spagnolo).

Si pensa che tra l’anno 1000 e il 700 a.C. furono edificati circa 300 talayots distribuiti per tutta l’isola. Alcuni di loro si trovano integrati dentro antichi nuclei abitati nelle zone interiori, mentre altri sono isolati di fronte alla costa minorchina, come delle sentinelle.

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A noi italiani i talayots non possono non ricordare i nuraghi sardi e, anche se per il momento non si è trovato nessun nesso storico, è possibile che le popolazioni – geograficamente molto vicine – avessero tra di loro qualche tipo di relazione o scambio.

Che funzione avevano i talayots?

Non si conosce ancora esattamente la funzione di queste costruzioni megalitiche. Sono edificate con la stessa tecnica ciclopica a secco e possiedono una struttura a cono con una base circolare o ellittica.

Di dimensioni e tipologie diverse, alcuni arrivano a misurare 30 metri di diametro, altri invece, nel loro interno, si dividono in stanze. Si trovano, di solito, in zone leggermente elevate vicino a villaggi e si pensa che furono fortini con scopo difensivo o edifici di carattere culturale o sacri utilizzati dalla classe dominante della popolazione.

Quello che invece sembra chiaro agli occhi degli investigatori moderni è che all’inizio del periodo talayotico,si successero grandi cambi nella popolazione locale. Durante circa due secoli, da una società pacifica organizzata intorno a gruppi familiari, si passò a un’organizzazione sociale molto più gerarchizzata e bellicosa.

Come dimostrazione di questo fatto troviamo numerosi resti di spade e coltelli di bronzo, quasi introvabili nel periodo precedente. I modelli costruttivi cambiarono a seconda delle necessità di difesa che si presentavano.

Per conoscere meglio questo periodo della preistoria minorchina ti consigliamo, per esempio, la visita al villaggio talayotico di Torre d’en Galmés, sulla strada tra Alaior e Son Bou, o la zona di Torralba d’en Salort, situata tra Alaior e Cala en Porter.

Le “taulas” (700 a.C.)

In una fase posteriore a quella preistorica minorchina, dal 700 a.C. in poi, si cominciarono, invece, a costruire santuari unici in tutto il Mediterraneo, le cosiddette, “taulas”.

Le “taulas” devono il loro nome alla forma a T che le caratterizza e alla similitudine a un enorme tavolo. Le taulas erano usate per diversi scopi, tra questi:  per celebrare culti religiosi e realizzare sacrifici animali.

Per ammirare alcuni esempi di taulas, ti consigliamo per esempio la visita al villaggio talayotico di Trepucó o quello di Talatí de Dalt, entrambi vicini a Mahón.

I principali percorsi talayotici a Minorca

Se stai cercando cosa fare a Minorca, la visita a uno (o più di uno) dei villaggi talayotici non può di certo mancare.

A continuazione ti elenchiamo la lista dei principali reperti della Minorca talayotica.

Ciutadella

  • Insediamento sulla costa di Cala Morell
  • Necropoli di Cala Morell
  • Ipogeo funerario di Torre del Ram
  • Naveta des Tudons
  • Villaggio talayotico di Montefí
  • Villaggio talayotico di Torrellafuda
  • Villaggio talayotico di Torretrencada
  • Sepolcro di Son Olivaret

Ferreries

  • Villaggio di Son Mercer de Baix

Es Migjorn Gran

  • Villaggio talayotico di Sant Agustí
  • Sala ipostila di Galliner de Madona

Alaior

  • Villaggio talayotico di Torralba d’en Salort
  • Villaggio talayotico di Torre d’en Galmes
  • Naveta di Rafal Rubí
  • Necropoli di Cales Coves
  • Naveta di Biniac orientale
  • Monumento di Sa Comerma di sa Garita
  • Santuario di So na Caçana
  • Sepolcro megalitico di Ses Roques Llises
  • Taula di Torrellisar

Sant Lluis

  • Villaggio talayotico di Binisafullet

Es Castell

  • Talayot di Trebaluger

Mahón

  • Villaggio talayotico di Talatí de Dalt
  • Villaggio talayotico di Trepucó
  • Villaggio talayotico di Cornia Nou
  • Necropoli di Es Castellas des Caparrot de Forma
  • Ipogeo funerario di Biniai Nou
  • Villaggio talayotico di Sa Cudia Cremada
  • Villaggio talayotico di Sa Torret
  • Talayot di Torelló

Visitare i talayots di Minorca è il modo perfetto per scoprire i tesori storici più impressionanti d’Europa. L’unione tra cultura e natura fanno sì che questa attività sia accessibile e piacevole per tutti.

Inoltre, la vicinanza dei villaggi talayotici alle spiagge paradisiache dell’isola e ad altri centri di divertimento rendono questo programma perfetto anche per i bambini.

Speriamo che dopo aver letto questo post aggiungerai i villaggi talayotici alla tua lista di cose da fare a Minorca durante le tue prossime vacanze.