Proteggere la natura: l’esempio di Minorca

Daniela De Crescenzo

Di Minorca mi sono innamorata per caso. Da diverso tempo in primavera io e mio marito partivamo alla volta del Mar Rosso, quest’anno la situazione internazionale ce lo ha sconsigliato e, consultando la tabella dei voli, abbiamo puntato sulla più tranquilla delle Baleari.

Poi appena arrivata è scattato il colpo di fulmine: il colore del mare, il verde di cui trabocca l’isola, la cura della natura mi hanno incantato.

Dal 1993 Minorca è stata dichiarata Riserva della Biosfera dall’Unesco e attualmente sull’isola ci sono un parco naturale, cinque riserve naturali, una riserva marina e diciannove Aree Naturali di Speciale Interesse.

Grazie a queste tutele la speculazione edilizia è stata fermata e l’isola si è trasformata in un paradiso per gli amanti della natura: sentieri trekking ovunque, mare incontaminato, cura dei fondali e protezione delle specie animali e vegetali rare sono il core business del turismo isolano.

minorca

Il risultato per chi la visita è la possibilità di fare una vacanza comoda, ma lontana dal caos di molte altre isole che vanno per la maggiore. Certo, sono rimasti in piedi alcuni alberghi e villaggi di grandi dimensioni che contaminano il panorama, ma nel complesso la vivibilità è assicurata.

E per me, che vivo nel centro di una città, Napoli, invasa dal turismo più caotico, la pace, il silenzio, la pulizia sono un valore aggiunto a cui non vorrei rinunciare.

Da amante dello snorkeling sono stata ovviamente colpita dalla bellezza del mare e delle spiagge: in Spagna gli arenili non possono essere proprietà privata e quindi la discesa alla playa è sempre gratuita anche se spesso si tratta di aree sorvegliate e fornite dei servizi essenziali (docce e wc).

In alcuni casi è possibile noleggiare lettini, in molti altri bisogna organizzarsi in proprio. Anche i parcheggi sono gratuiti e spesso si accede alla spiaggia attraverso passerelle di legno. Minorca ha moltissime cale e fiordi e dovunque l’area riservata alle barche è limitata dalle boe per cui si può nuotare in tutta tranquillità. Non solo: la costa inanella baie profonde in cui nuotare protetti dai venti.

Difficile dire quali siano le più belle. Certamente le più conosciute sono cala Macarella con l’adiacente Macarelleta: le due spiagge sono unite da un sentiero ma si può passare anche  a nuoto dall’una all’altra. Dal primo giugno non ci si arriva in auto: io ho scelto di viaggiare in gommone dalla vicina cala Galdana (c’è un taxi del mare) ed è stato bello scoprire la costa dal mare.

Le due spiagge, così come la vicina Turqueta, sono le più affollate di Minorca e, quindi, pur essendo bellissime non hanno secondo me il fascino degli arenili del nord. Tuttavia lo scenario è molto suggestivo. La costa è costellata da cave nella roccia: il timoniere della nostra imbarcazione ci ha raccontato che i turchi le usavano per nascondere il bottino razziato agli abitanti della zona. Non so se sia vero, ma è certamente una bella storia.

Sempre a Sud molto carina anche cala En Porter: la baia è ricca di pesci e io ho visto saraghi, marmore e vope.

Completamente diverse le baie dell’area nord dove domina il colore bruno delle rocce: in genere si tratta si una zona più tranquilla e meno affollata. La spiaggia di cala Tirant è molto lunga e divisa in due da un promontorio che si attraversa con una passerella: la spiaggia più piccola è adiacente a un hotel ed è quindi più affollata, l’altra è molto meno abitata.

E per concludere la mia preferita: cala Algalarens, dove le grotte e i faraglioni si susseguono incantando chi la costeggia da mare. Ovviamente in un isola che conta più di 130 baie, resta da vedere molto altro e io spero di farlo presto.

Intanto una notazione: la vita sull’isola si concentra nei due grandi centri abitati Ciudadela e Mahon da cui parte gran parte dei mezzi di trasporto e che sono due cittadine incantevoli.

Ma se volete dimenticare tutto (e se avete deciso di noleggiare un’auto, cosa consigliabile) puntate sulla zona nord, meno abitata e dalla bellezza discreta ma di grande fascino. E una cena nel silenzio del porto di Fornells, forse il maggiore centro abitato dell’area nord, è un regalo a cui non rinunciare.