Il Consiglio ha implementato il progetto “Marebi”
Il Consiglio di Minorca ha lanciato il progetto “Marebi” con l’intendo di conciliare le attività umane con la conservazione delle aree marine protette dell’isola, per cui ha assunto un tecnico specializzato in ambiente marino, che sosterrà le 10 azioni comprese in questa iniziativa.
Si sono anche formalizzati tre contratti esterni per sviluppare varie azioni di ricerca e monitoraggio in diverse aree marine protette.
Saranno studiate le praterie di Seba, una pianta marina protetta legata alla posidonia, per determinare la sua distribuzione, il suo stato di conservazione e definire un programma di monitoraggio che serva da indicatore dello stato di conservazione dell’ambiente marino.
Si realizzerà anche uno studio per definire le zone marine vulnerabili in luoghi come la Riserva Marina dell’Isla del Aire, la Riserva Marina del Nord e la Riserva Marina dell’Albufera des Grau.
Il lavoro si concentrerà sulla determinazione degli usi e delle pressioni che potrebbero rappresentare una minaccia ai valori naturali per i quali queste aree sono state protette.
Secondo il Consiglio, queste informazioni saranno essenziali per identificare possibili proposte per mitigare o contrastare i possibili impatti esistenti, così come per contribuire a una migliore pianificazione delle attività umane in modo che siano compatibili con la conservazione marina.
Infine, il terzo studio consisterà nell’elaborazione di una cartografia dettagliata degli habitat marini della zona nord della baia di Fornells, che completerà gli studi precedenti realizzati nel 2020 nel sud di questa baia.
Inoltre, è iniziato il monitoraggio degli uccelli marini che indicano lo stato di conservazione dell’ambiente marino, in particolare quello del marangone, che si riproduce in questo periodo dell’anno.
Minorca è la più grande Riserva della Biosfera del Mediterraneo, grazie alla recente espansione della sua parte marina, che conta 445.000 ettari, l’85% della superficie totale della Riserva, con valori come le praterie di posidonia e “algueró”, foreste di alghe brune del genere Cystoseira, grotte sottomarine di interesse scientifico, ecosistemi di zone profonde e mare aperto, canyon sottomarini come Son Bou e numerose specie pelagiche emblematiche.
Il progetto “Marebi” avrà la durata di un anno, fino a novembre e conta con la collaborazione della Fondazione Biodiversità.