L’esposizione che racconta la storia dell’isola

Il 4 Novembre 1889 si inaugurò il primo Museo di Minorca, presso l’antico edificio del Principal de Guardia, di fronte all’attuale sede del Comune. Il primo museo fu fortemente voluto da Joan Seguí, e venne realizzato soprattutto con donazioni private. Oggi una mostra nello stesso museo racconta la storia dell’isola.

Tra il 1906 ed il 1944 i fondi destinati all’ampliamento del Museo passarono al Museo de l’Ateneu (recentemente integrato nel Museo Provinciale di Belle Arti) , ed ubicato nel palazzo di Can Mercadal, sede della Casa della Cultura e oggi biblioteca pubblica.

Nel 1975, il Museo di Minorca entra a far parte della rete del Patronato Nazionale Museistico, ma l’edificio che lo ospita è in rovina, e viene chiuso al pubblico. Sarà solo 5 anni dopo, nel 1980, che grazie alla donazione statale di un antico convento francescano al comune di Mahon, il Museo troverà l’ubicazione definitiva.

Il Convento Francescano risale al XV secolo, sebbene dell’epoca originaria non rimangano che pochi esempi architettonici. La costruzione che vediamo oggi è stata portata a termine tra il XVII ed il XVIII secolo.

I Francescani abbandonarono il convento nel 1835, dopo la desamortización di Mendizábal, il ministro della regina Maria Cristina di Borbone. La desamortización consistette nella vendita, tramite asta pubblica, delle terre e dei beni improduttivi che appartenevano alla Chiesa Cattolica.

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L’esposizione ospitata nel Museo si divide su due piani, e compie un percorso che copre tutta la storia dell’isola, dalla preistoria fino al XX secolo: il materiale esposto proviene da donazioni pubbliche e private e dagli scavi degli ultimi 20 anni.

PRIMO PIANO (sale 1-4)

La Cultura Pretalaiotica – copre un periodo che va dal 2500 a.C. al 1500 a.C. L’esposizione presenta le navetas abitative, le strutture megalitiche e funerarie.

La Cultura Talaiotica – a partire dal 1500 a.C. l’isola passa attraverso un importante cambio economico e culturale, e passa da una società semplice ad una complessa e gerarchizzata. L’aumento della popolazione presuppone nuove tipologie di edifici, e nascono i primi nuclei semi-urbani.

I primi contatti con le altre civiltà – dal VII a.C. fino alla conquista romana del 123 a.C. In questo periodo Minorca si converte in scalo marittimo strategico. Di qui l’importanza dei contatti dapprima commerciali, poi di dominazione, con altre culture (greci, punici, iberici, romani).

Le epoche romana e bizantina – Nel 123 a.C. i Romani conquistano Minorca e tutto ciò che della cultura talaiotica era rimasto, viene sostituito da quella romana. L’isola adotta i rituali funebri, le abitudini, i gusti dei romani. Mago (Mahon) e Iamo (Ciutadella) diventano i principali nuclei urbani. Testimonianze di una comunità cristiana ben organizzata si hanno a partire dal V secolo.

SECONDO PIANO (sale 1-6)

Minorca Musulmana – I musulmani occuparono Minorca tra il 903 ed il 1287. In questo lungo periodo di tempo l’isola fa parte di diversi Stati: il Califfato di Cordoba, la Taifa di Dènia, il Regno Indipendente delle Baleari, il regno degli Almoravidi e quello degli Almohadi. Del loro passaggio sull’isola rimangono pochi esempi, ma il più importante è sicuramente il Castillo de Santa Agueda.

Minorca e la Corona d’ Aragona – Nel 1287 la Corona d’ Aragona conquista l’isola. Gli abitanti vengono cacciati o venduti come schiavi, e l’isola si ripopola di catalani. L’assalto turco a Ciutadella nel XVI secolo ha distrutto buona parte dell’eredità dell’epoca.

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Il XVIII secolo – E’ l’epoca della dominazione inglese (eccezion fatta per la breve presenza di francesi e spagnoli). Le libertà commerciali introdotte dagli inglesi propiziano un’epoca di prosperità economica che porta alla nascita della borghesia, alla fioritura delle arti e del commercio.

La pittura – Soggetto preferito dai pittori di tutte le epoche è il Porto di Mahon, principale punto di comunicazione tra l’isola ed il mondo esterno. Attorno al porto si è sviluppata nei secoli un’intensa attività economica, commerciale e militare (in particolare nel XVII secolo). Principali punti d’interesse sono il Castillo San Felipe ed il Lazzaretto.

La Cartografia – l’importanza startegica di Minorca durante il secolo VIII si riflette nella cartografia e nei piani dell’isola, soprattutto per quel che riguarda i porti, le fortificazioni e le torri difensive

I secoli XIX e XX – Nel 1802 Minorca passa definitivamente al Regno di Spagna. Durante la prima metà del secolo l’isola vive un processo di decadenza economica e culturale importanti, che si riprenderanno solo a partire dalla seocnda metà del secolo, quando si creano le prime piccole industrie e l’economia inizia a crescere. Nel XX secolo prendono piede le piccole industrie familiari, l’agricoltura e la pastorizia, dapprima di sussistenza, poi sempre più commerciali.

Il 19 settembre 2018 il Museu de Menorca ha riaperto dopo una ristrutturazione durata circa un anno.

Museo de Menorca: Avda. Doctor Guàrdia s/n – Mahon