Roberto Saporiti, Ses Palmeras Mahon
di Gloria Vanni
Nome: Roberto
Cognome: Saporiti
Nato a: Castelseprio (Varese)
Professione prima di venire a Minorca: barman
Professione a Minorca: proprietario del Ses Palmeras, caffetteria, bar e tapas a Mahon
Roberto arriva a Minorca nel 2006: è in vacanza con un amico e per la prima volta mette i piedi sul suolo spagnolo. Il 9 luglio l’Italia batte la Francia per 5 a 3 e vince la Coppa del Mondo. Lui ha 36 anni e non cerca nulla. Conosce Noemi, 29 anni, minorchina Doc. Quella lunga ed emozionante notte scandita dal trionfo italiano chiacchierano fino alle 6 del mattino. E scocca il colpo di fulmine.
Roberto Saporiti ritorna a Castelseprio e in un mese è di nuovo a Minorca. Per lei, Noemi. Per l’atmosfera dell’isola. Per gli amici che lo accolgono a braccia aperte e apprezzano il suo calore, la sua semplicità. Così, da coppia a famiglia: Roberto e Noemi hanno un figlio che chiamano Iker, nome basco.
«L’espresso migliore di Mahon? Lo faccio io con la mia La Spaziale!», mi dice e orgoglioso si mette in posa vicino alla sua scintillante macchina da caffè. Aspetta Roberto, raccontaci la tua storia dall’inizio.
Che lavoro hai fatto appena arrivato a Minorca?
«Ho iniziato a lavorare come cameriere. Poi ho fatto il barman al Restaurante Can Bernat Des Grau (cucina mediterranea di pesce). Quindi ho colto questa occasione: nell’aprile 2007 il Ses Palmeras era in vendita e l’ho preso con un amico cuoco. Da cinque anni è mio e lo gestisco con l’aiuto di Valentina, cuoca minorchina, e di Noemi che cura la parte commerciale/amministrativa».
Affacciato su Plaça de Colon, piazzetta nel cuore della Mahon pedonale, il Ses Palmeres è aperto tutto l’anno, 6 giorni su 7 (chiuso la domenica) e in estate ha 16 tavoli sotto il cielo. È uno dei locali d’incontro degli italiani di Mahon e degli ospiti di passaggio che apprezzano non solo l’espresso a regola d’arte ma anche bruschette, panini, hamburger, 5 diverse insalate, pesce fritto, calamari, seppie alla piastra. Preparati da Valentina e serviti con simpatia da giovani camerieri. C’è anche qualche proposta speciale per i bimbi.
C’è qualcosa che ti manca del tuo passato, Roberto?
«Nulla! Ho fatto il fotolitografo. Poi ho trascorso 12 anni tra cocktail e fine settimana nei locali. Quindi, sono passato al caffè in un luogo, Minorca, dove le tradizioni sono importanti. Perciò abbiamo deciso di lasciargli questo nome: il Ses Palmeras si chiamava già così».
A cosa ti dedichi quando non lavori?
«Sono appassionato di archeologia e mi piace perlustrare cale, grotte, spiagge. Amo girare l’isola in mountain bike».
Cosa ti piace di Minorca?
«La qualità di vita e la tranquillità. Le apprezzi di più quando diventi padre e capisci cosa significa crescere un figlio in un luogo che ha un tasso di delinquenza quasi inesistente. È ideale per famiglie con bambini».
Cosa consigli a chi pensa di trasferirsi a vivere a Minorca?
«Minorca non è per tutti. Dipende da ciò che cerchi. Se sei una persona umile, ti inserisci ovunque e il lavoro lo trovi. Viceversa, è l’isola a mandarti via.
Ora lo sapete anche voi: per un espresso italiano a regola d’arte, fatto con ottima miscela e una macchina che garantisce la qualità in tazza, be’ a Mahon andiamo da Ses Palmeras.
Buon caffè, a qualunque ora!