Cosa si nasconde sotto il mare di Minorca

Diverse navi affondate, che fanno parte della storia di Minorca, sono oggi anche un’attrazione turistica.

I romanzi d’avventura e la fantasia di molte fiction ci portano a immaginare quanti tesori possano esserci sui fondali marini.

Forse non possiamo parlare di monete d’oro o forzieri di gioielli, ma la costa di Minorca possiede un tesoro di relitti (navi affondate) di diverse epoche che racchiudono storie interessanti.

Da anni ormai le tecniche di immersione hanno reso più facile recuperare il contatto con questo tipo di relitti e sono state programmate anche visite in fondo al mare per entrare in contatto con ciò che resta di queste navi.

tesori minorca

Non tutti i relitti sono adatti ai subacquei inesperti. Ci sono diverse navi che rimangono sul fondo della costa dell’isola; la Georgia K si trova a 95 metri di profondità, la Santa Clara a 45 metri, l’Ocean Diver a 26 metri, la Malakoff a 39 metri, l’Amnesia a 57 metri, la Plataforma a 38 metri e la Francisquita a 49 metri.

Nel registro consultato (fonte: Buenaventura Menorca) abbiamo contato più di 450 relitti di navi di ogni tipo e importanza.

Tra questi, altri elementi come un aereo tedesco della Seconda Guerra Mondiale che giace su un fondale sabbioso nella parte orientale dell’isola.

Non si contano i relitti di interesse archeologico che sono protetti, come quelli di Cales Coves o anche quelli presumibilmente anteriori al XVIII secolo, per i quali, anche se meno probabile, si ha comunque notizia di un ritrovamento come quello che è stato fatto sulla costa nord, non troppo lontano da Sa Nitja, e che corrisponderebbe a una nave che è stata sorpresa da una tempesta che l’ha spinta sulla costa minorchina in un’epoca in cui non esistevano ancora i fari a Minorca.

Dietro ogni naufragio c’è una storia che vale la pena conoscere.

Al di là del dramma della perdita della nave e di chi vi ha navigato, ci sono i dettagli di un’epoca della navigazione mediterranea che merita di essere conosciuta.

Per citare un caso: il 2 gennaio 1929, il Malakoff affondò al largo della costa sud-occidentale dell’isola.

Questo mercantile francese colpì la barriera corallina di Gobernador, tra i banchi di sabbia di Son Saura e Es Talaier.

La Societé Auxiliare des Chargeurs Français era diretta a Marsiglia dal porto di Algeri con un carico di 7.000 tonnellate.

L’equipaggio era composto da 37 persone, di cui solo sei riuscirono a raggiungere a nuoto Minorca, mentre altre tre furono salvate vicino all’isola dell’ Aire dal piroscafo Ville de Paris, anch’esso francese.

Parte del carico di cemento, carbone per alimentare la caldaia e materiali vari sono ancora visibili nel relitto.

Ognuno dei relitti è diventato nel tempo un luogo favoloso per l’insediamento di ogni tipo di flora e fauna marina.

Fonte: Menorca al Dia