Stefano Balestri, gelataio a Minorca

di Gloria Vanni

Nome: Stefano

Cognome: Balestri

Nata a: Modena

Professione prima di venire a Minorca: imprenditore nella ristorazione

Professione a Minorca: imprenditore nella ristorazione

“Questa è la storia di uno di noi…”, canta Adriano Celentano in Il ragazzo della via Gluck. Questa è la storia di un ragioniere mancato e «felice di non esserlo!», precisa Stefano Balestri con l’accento modenese che ogni tanto assume la cadenza spagnola. Capita a chi vive a Minorca dal 2006 e ha un’attività commerciale che obbliga a confronti eterogenei e poliglotti.

Mi ricorda qualcuno. Forse il Ragionier Filini? È quel personaggio creato da Paolo Villaggio e interpretato al cinema da Gigi Reder, nome d’arte dell’attore Luigi Schröder. Ma questa è un’altra storia.

Due anni come ragioniere, poi quattro di lavoro in agenzia di viaggi e sei a Farneta di Montefiorino, cittadina dell’Appennino modenese dove apre e gestisce il Wallace Pub.

stefano gana loca minorca

Stefano perché un pub scozzese ai piedi del monte Modino di Frassinoro?

«Per una scelta di vita. Ero stanco della città, ho rilevato un bar e l’ho trasformato in pub per la mia passione per la birra e il mondo britannico in generale. Ho fatto tanti viaggi in Gran Bretagna, Scozia, Irlanda, mi piace il loro modo di vivere e il loro approccio alla vita quotidiana».

Nel 2001 organizza la sua prima vacanza a Minorca ed è subito amore. Coltivato e condiviso in famiglia tanto che a gennaio 2006 si trasferiscono a vivere sull’isola. Perché, spiega Stefano:

«Mi è piaciuta molto. Ho riscontrato similitudini con l’appennino, come natura e tranquillità. Ho sempre sentito che sarei andato via dall’Italia, non pensavo a un luogo di mare ma al Nord Europa e invece mi sono ritrovato qui. Ero stanco del lavoro che facevo e volevo cambiare il mio stile di vita, volevo avere più tempo libero per me».

Così, Stefano che nel frattempo si è sposato e ha una figlia, prima di compiere il grande passo perlustra Minorca almeno due volte l’anno, anche in inverno per valutare la situazione e decidere cosa fare. E, aggiunge, alla fine sceglie «Sant Lluis perché era il luogo ideale per aprire un locale senza essere troppo impegnati. Ho fatto un corso di gelateria e ho deciso cosa avrei fatto da grande!».

Apre il Gana Loca, gelateria con servizio bar chiusa da dicembre a febbraio, chiusa martedì, aperta anche domenica.

«È l’unica gelateria di Saint Lluis e ci abbiamo messo due anni a fare breccia nel cuore dei minorchini. È una classica gelateria all’italiana dove è possibile bere anche un buon caffè espresso e mangiare panini, sandwich, focacce e bruschette. Per i gelati usiamo semilavorati italiani cui aggiungiamo materie prime locali: scegliamo prodotti buoni per avere il risultato migliore. In estate prepariamo dai 16 ai 24 gusti. In base alla stagione, puntiamo sul classico cioccolato e sui gusti amati dai bambini come il Puffo. Gusti tradizionali perché la gente di Minorca vuole questo», spiega Stefano Balestri che parla castigliano, ovviamente, non catalano e minorchino ma sa farsi capire.

Anche sua figlia Virginia parla castigliano. Ha fatto le scuole primarie a Minorca, poi è tornata a vivere a Modena con la mamma ma trascorre l’estate sull’isola con papà.

Stefano, cosa ti piace di Minorca?

«La tranquillità in primo luogo. Poi, il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. Quando non lavoro, cerco di migliorare il mio pollice verde e fingo di essere un giardiniere nella mia casa vicino a Binibeca. Sono pigro e mi piace godermi famiglia, casa, giardino, piscina. Il lavoro va bene. Nel 2012 mi è capitata un’opportunità a Mahon, di fronte al Mercato del Pesce: una seconda gelateria che è aperta da aprile a ottobre. E con ciò basta gelaterie perché una cosa che ho imparato negli anni è accontentarsi e godersi la vita. Altrimenti perdi di vista il motivo per cui sei venuto qui, ovvero avere più tempo per te stesso e la tua famiglia. Con Sofia, la mia seconda compagna che ho incontrato a Minorca, abbiamo avuto Luca. Voglio essere un buon padre e un giorno un buon nonno. Non ho bisogno di molto per stare bene».

Com’è cambiata Minorca in questi anni?

«Per me è sempre uguale. Sì, alcuni anni c’è più gente, altri meno: credo che la cosa positiva sia proprio che non è cambiata e mi auguro che continui così».

Anche la gelateria situata accanto al classico bar spagnolo di tapas e bocadillos è cambiata: oggi il Gana Loca ha un’aria più fresca e più posti a sedere all’interno.

Cosa consigli a chi pensa di venire a vivere a Minorca?

«Intanto di non aprire una gelateria: a mio avviso il mercato è saturo. Poi, di valutare bene la scelta perché l’entusiasmo è facile ma la realtà non sempre è come viene dipinta: in estate è tutto bello ma il lavoro è legato a una stagionalità breve. È necessario venire in inverno per avere un altro punto di vista dell’isola. Una cosa è venirci in vacanza, un’altra è viverci tutto l’anno. A Minorca devi calcolare 4/5 mesi di lavoro che devono bastare tutto l’anno. Da ottobre a marzo devi mantenerti se sei un imprenditore o un libero professionista e non hai diritto a ricevere contributi statali come il sussidio di disoccupazione».

Dice un proverbio zen: “Nella vita bisogna fare tre cose: avere un bambino, scrivere un libro, piantare un albero”. A Stefano Balestri, proprietario di due gelaterie a Minorca, manca il libro per quel che so. Al di là del gelato – è sempre un goloso piacere dopo le tapas del Mercato del Pesce -, possiede quella spontaneità che gli fa apprezzare le piccole cose di ogni giorno.

Cose che rendono speciale e unica la vita di ognuno di noi, a Minorca, qua e là nel mondo.

A Minorca forse di più perché è Riserva della Biosfera e i giorni sono innanzitutto racconti del tempo che passa e delle stagioni che s’inseguono sotto cieli tersi o macchiati di nubi simili a quelle che disegnavamo da bambini.