Teatro Principal, la storia

Secondo i registri l’opera e gli spettacoli di teatro iniziarono a rappresentarsi a Mahon (in modo sporadico) a partire dal XVIII secolo.

Per questo motivo è difficile ancora oggi ricostruire con esattezza la storia del teatro prima di quell’epoca.

Tuttavia in due dipinti conservati oggi nel Museo delle Arti decorative di Parigi è rappresentato il Teatro della Commedia di Mahon durante l’epoca di occupazione francese dell’isola. I due quadri sono interessanti soprattutto per i due diversi punti di vista del palcoscenico durante la rappresentazione de “Il malato immaginario di Molière”.

Alcuni scritti del tempo riportano diversi riferimenti ad opere rappresentate nel Theatre de la Comedie a Mahon, ma nessuna menzione viene fatta – in nessun documento – sull’ubicazione dell’edificio che ospitava il teatro. Secondo un piano cittadino Inglese il teatro si sarebbe potuto trovare in Calle Sant Bartolomeu, allora conosciuta anche come “calle de la comedia”.

Documenti e testimonianze valide appaiono a partire dal XIX secolo, con la costruzione di un teatro e sala da ballo in un antico baluardo all’interno delle mura. Questo primo edificio viene completamente ristruttturato nel 1820, anno in cui si iniziano a rappresentare con regolarità le opere italiane, seguite da un publico sempre più numeroso ed attento.

TEATRO PRINCIPAL MAHON

Nel 1828 le rappresentazioni operistiche rappresentavano il momento d’incontro della società “ben” di Minorca, e l’edificio costruito dieci anni prima iniziava ad essere insufficiente per rappresentare in maniera adeguata le nuove opere liriche che arrivavano dall’Italia.

L’impresario teateale Giovanni Palagi fu l’autore del progetto e della costruzione del nuovo teatro in stile italiano, che si sarebbe costruito a partire dalla fondamenta del teatro esistente. Il nuovo Teatro venne inaugurato il 15 Dicembre del 1829, con una capacità di quasi 1000 spettatori: il palco è circondato da tre piani, su ognuno dei quali si aprono 16 archi, più la piccionaia.

Durante tutto il secolo XIX il teatro venne continuamente migliorato: nel 1845 venne ampliato, con l’ acquisizione degli immobili vicini, nel 1859 si ristruttura la parte interna e si realizza la facciata neoclassica, e bel 1894 viene dotato di illuminazione elettrica.

La Guerra Civile lo danneggiò pesantemente e, nel XX secolo il Teatro è sottoposto ad una intensa ristrutturazione. Negli anni ’40 vengono acquisiti gli immobili adiacenti, per ampliare le aree di servizio e migliorare i sistemi di sicurezza. Negli anni ’80 – coincidendo i 150 anni – si inizia una lunga opera di ristrutturazione, che durerà 5 anni.

Il risultato è, senza dubbio, splendido. Vengono rimodellati perimetro e facciata e, se da un lato si riporta in auge il teatro dell’800, con tutto il fascino dell’epoca, dall’altro si dota il teatro delle più moderne installazioni, in gradi di sostenere anche le rappresentazioni più all’avanguardia.

Tre sono stati i sipari del Teatro Pirincipal: il primo, del 1829, fu ad opera di un artista di Ciudadela (Andreu Galbis), che lo decorò con una rappresentazione dell’Aurora. Di questo primo sipario si sono perse le tracce: non si sa se sia andato distrutto o perso, ed in nessun documento ve ne è testimonianza.

Il secondo sipario, definito “delle tende rosse”, venne realizzato sempre in quei primi anni, e l’autore non è noto. Ristrutturato completamente, venne utilizzato in occasione dell’inaugurazione del Nuovi Teatro nel 2001: è decorato con tre figure femminili, che rappresentano la commedia, la danza e la tragedia.

Il terzo sipario venne realizzato in occasione della visita della regina Isabella II a Minorca nel 1860. in quell’occasione il teatro mise in scena “Il Trovatore ” e “I Lombardi”. Il sipario rappresenta la Spagna cinta da foglie d’alloro e circondata da colonne che la sostengono. La cornice è di tela verde, motivo per il quale viene denominato (in contrapposizione al precedente) “sipario delle tende verdi”. 

Oltre a questi ve n’è in realtà un quarto, utilizzato per ridurre l’entrata del palcoscenico: decorato con lo seamma della città di Mahon ed alcune figure di personaggi illustri della musica e del palcoscenico, venne realizzato nel 1855 dallo scenografo italiano Gaetano Labò. 

Con l’ inaugurazione del 2001 venne realizzata dall’artista di Ciudadela Maties Quetglas la figura della musa Talia, che ormai fa parte integrante dell’immagine del Teatre Principal.

Per info: www.teatremao.com