Gianna Carrano Suñé

di Gloria Vanni

Nome: Gianna

Cognome: Carrano Suñé

Nata a: Roma

Professione prima di venire a Minorca: fotografa

Professione a Minorca: fotografa

Gianna Carrano Suñé

È una delle prime persone che ho conosciuto a Minorca. È una donna formato tascabile, Gianna. Piccola e minuta, sprizza energia da tutti i pori e sembra andare sempre a mille. È nata a Roma ma è cresciuta a Milano in un ambiente stimolante dove la creatività è il pane quotidiano. Tanto che prima di dedicarsi alla fotografia artistica, è designer di moda, autrice di testi poetici racchiusi in scatole e incisi su candele.

Così è fino al 2009 quando, dall’idea che “siamo tutti appesi a un filo“, inizia il suo viaggio nella fotografia. Uno strumento di espressione rigorosamente in bianco e nero.

«Per me la superficie nera nasconde delle opportunità», dice Gianna che, un progetto dopo l’altro, espone a Milano, Barcellona, Taipei.

Quando nasce il tuo legame con Minorca, Gianna?

«Arrivo a Minorca alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso con mio marito, Luis, che ho conosciuto a Milano e ci siamo sposati in comune a San Lluis. Minorca era da sempre la sua meta di vacanza. Ho conosciuto l’isola con strade non ancora asfaltate e con una infinità di spiagge vergini che per fortuna si sono mantenute così nel tempo. Poi, quando nostra figlia Lola ha deciso di venire a vivere a Minorca, anche noi abbiamo eletto l’isola come luogo del cuore».

Lola e suo marito Rodrigo hanno creato a Minorca il primo allevamento di lumache.

Anche Luis Suñé, suo marito – catalano sempre sorridente che ha vissuto molti anni a Milano -, è artista, paesaggista e designer di giardini. La bellezza e la natura sono nutrimento per questa coppia che contribuisce ad arricchire l’atmosfera artistica di Minorca.

Gianna ha sempre collaborato con gli assessori alla cultura di Mahon e Alaior. Un progetto per tutti? Quello che coinvolge le gallerie d’arte che restano aperte la sera e allietano l’atmosfera delle strade con performance di musica e danza.

«Come artista ho la continua necessità di avere nuovi stimoli e di confrontarmi con nuovi orizzonti. L’acqua e il suo movimento sono motivi costanti nelle mie opere. Così, quando avevo bisogno di corpi in movimento, sono andata alla scuola di ballo e tutti sono stati disponibili a posare per me», precisa Gianna.

FOTO GIANNA

Di solito i corpi sono quelli amici e conoscenti che, grazie al suo lavoro con macchine fotografica e luce, diventano protagonisti di immagini di straordinaria bellezza e armonia. Come le 15 fotografie del progetto “Aracne in the spider’s web“, allestito alla Sala Sant Antoni – Sa Nostra di Mahon fino al 26 marzo 2020.

Mostra che dal 13 maggio sarà alla Società Umanitaria di Milano, nel Palinsesto dei Talenti delle Donne del Comune di Milano.

Gianna in che modo la tela del ragno è stata per te fonte d’ispirazione?

«Questo progetto s’ispira al mito di Aracne, l’abilissima e bellissima tessitrice condannata dalla dea Atena a tessere la sua tela in eterno. Una condizione che descrive la necessità femminile di liberarsi dalla rete invisibile e resistente che la tiene prigioniera e si riferisce anche alla capacità femminile di fare rete, di costruire network capaci di creare sostenibilità a tutto tondo. A mio avviso, il fare rete è una dote soprattutto femminile», spiega Gianna.

Sono 15 fotografie con 12 donne diverse, di grande formato. Per la prima volta, Gianna usa il colore in tre immagini: è il rosso dei capelli, colore discriminante per le streghe del 1400. E aggiunge:

«Più lavoravo e più mi appassionavo. Pensavo che mi sarebbe piaciuto ricevere risposte sulla ragnatela. Il mio lavoro è diventato spunto di riflessione di altri professionisti come un curatore d’arte, un umanista, un architetto. E ancora, musicista, biologo, astrofotografo, operatore sociale, informatico. Le loro opinioni sono raccolte in un video».

Gianna cosa ti piace di Minorca?

«Mi piace tutto. La luce, l’orizzonte, i colori della natura. Ho fotografato il mare in tutte le sue possibili espressioni. Mi piacciono i ritmi lenti di Minorca che t’induce ad abbandonare le cose inutili, ti fa apprezzare l’essenziale e ti conduce verso un quotidiano fatto di maggiore spiritualità».

GIANNA CARRANO MINORCA

Consigli per chi sogna di vivere a Minorca?

«Di solito sconsiglio questa scelta perché… meno gente c’è meglio è! A parte questo, devi essere in pace con te stesso, devi avere una tua autonomia mentale e devi sapere cosa vuoi fare. Qui trovi tutti i mezzi per arricchirti e per soddisfarti ma non devi essere troppo dipendente dai rapporti con gli altri perché non è un’isola da discoteche: devi avere un tuo cammino mentale e reale. A Minorca si vive bene: puoi fare mille sport, dai più poetici ai più avveneristici. Ogni paese ha il saggio che fa le “charlas“, le chiacchiere sagge e gli anziani ti raccontano le loro esperienze. Per avviare un business, però, devi essere molto attento e prudente: i minorchinini, infatti, accettano le novità con prudenza. Devi prima capire quali sono le esigenze della gente, devi essere coerente e rispettoso del modo di vivere, pensare, gestire, consumare di chi vive a Minorca».

La luce di Minorca. Quando arrivi, ti sorprende perché ha una luminosità speciale, insolita. Perché, salvo rare eccezioni, è limpida dall’alba al tramonto. Anche le stelle sembrano più brillanti a Minorca.

Ogni volta che ritorno a casa ho bisogno di respirare almeno un’ora di luce al crepuscolo, di riempirmi occhi e cuore di queste straordinarie atmosfere. Gianna riesce a fermarle con uno scatto, io cerco di raccontarle con le parole. Enhorabuena, congratulazioni Gianna!

Vuoi saperne di più sul lavoro artistico di Gianna Carrano Suñé?

Vai sul suo sito, www.giannacarrano.com e segui il suo profilo Instagram

www.instagram.com/giannacarrano_/

MOSTRA GIANNA CARRANO